Il pattinaggio artistico su ghiaccio in Cina
Origine e evoluzione

Scritto da Clara Bulfoni -

Come afferma lo storico degli sport invernali Guo Lei1, il pattinaggio su ghiaccio apparve in Cina nel 1745, decimo anno di regno dell’imperatore Qianlong dei Qing (1644-1911), che regnò dal 1736 al 1766, e che fu un grande appassionato di questo sport che definì ‘costume nazionale’.

Uno dei più importanti eventi invernali per i regnanti Qing era l’esibizione da parte dell’ ‘Esercito di pattinaggio su ghiaccio delle otto bandiere’, una forza speciale di 1600 soldati allenati a combattere sul ghiaccio:

Le bandiere erano unità militari, economiche, politiche e sociali mancesi. Il sistema fu introdotto da Nurhaci (1558-1626) nel 1601 per riunire sotto il proprio comando i mancesi. L’unità base delle bandiere era la niru, «compagnia» di 300 uomini abili alle armi, più le loro famiglie e la servitù. Nel 1615 da quattro passarono a otto, mentre nel 1634 furono stabilite otto bandiere. mongole e nel 1642 otto bandiere cinesi. Prevalentemente a carattere militare, le bandiere svolgevano anche importanti funzioni amministrative, sociali ed economiche. Durante la dinastia Qing le bandiere furono distribuite nei punti strategici dell’impero2.
P. Corradini

Questi soldati dovevano essere in grado di percorrere su pattini 350 chilometri al giorno per raggiungere i nemici. Tra essi, i 200 considerati più abili indossavano ginocchiere e, alle scarpe bloccate con pelli, venivano aggiunte lame di ferro. La loro abilità doveva poi essere dimostrata alla corte imperiale, alla presenza dell’imperatore Qianlong3.

La popolarità del pattinaggio continuò fino al XIX secolo quando un famoso pattinatore mancese del clan Uya, Wu Tongxuan, divenne uno dei pattinatori di corte durante la reggenza dell’imperatrice vedova Cixi, la quale, appassionata estimatrice di questo sport, mise a disposizione per le esibizioni il lago Kunming del Palazzo d’Estate durante i rigidi inverni 4.

Nel 1946 il fotografo e reporter della rivista Life, Jack Wilkes, scoprì e fotografò Wu Tongxuan mentre si esibiva sul lago ghiacciato della Città proibita. Le foto e l’articolo furono pubblicati nel numero del 25 febbraio 1946.

Il pattinaggio nel periodo repubblicano

Le origini dei moderni sport su ghiaccio sono collegate con la storia dell’umiliazione. Alla fine del XIX secolo la Cina fu costretta ad aprire alle potenze occidentali in seguito alle Guerre dell’Oppio (1839-1842 e 1856-1860), in seguito ai Trattati di Nanchino e di Tianjin5.

Cittadini delle concessioni americana e inglese fondarono a Tianjin nel 1905 il ‘Tientsin Ice Hockey Club’ e gli sport introdotti dagli occidentali svolsero un ruolo positivo nel promuovere la salute e il fisico dei cinesi. Già nel 1917 il giovane Mao Zedong pubblicò un articolo su Nuova Gioventù sugli sport, sottolineando il fatto che la decrescente forza nazionale ha sempre più minato la costituzione fisica del popolo6. All’epoca gli sport erano fatti nelle scuole grazie alla riforma dell’istruzione istituita dal nuovo governo delle Repubblica cinese. Nel 1935 si svolsero a Pechino i Giochi su ghiaccio che includevano corsa su ghiaccio, pattinaggio artistico e hockey e proprio negli anni ’30 emerse nel Parco Beihai di Pechino la figura di Xiao Shufang, nota come al “dea del fiori” nonostante il pattinaggio artistico non fosse popolare e fosse confinato ai soli praticanti.

Anche dopo la fondazione nel 1949 della Repubblica popolare cinese lo sport in generale ha costituito un elemento non solo importante per la formazione psico-fisica della popolazione, ma anche per stabilire relazioni diplomatiche con i paesi del mondo. Ricordiamo ad esempio la “diplomazia del ping-pong” che nel 1972 diede avvio alla normalizzazione delle relazioni sino-americane. Il motto di Mao era: yoiyi di yi, bisai di er 友谊第一比赛第二, ovvero “prima l’amicizia, in secondo luogo la competizione”.

Il pattinaggio artistico nella Cina moderna

Lo sport del pattinaggio, secondo Guo Lei7, divenne popolare soltanto dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese, ma all’inizio i pattini erano troppo costosi e la maggior parte delle persone poteva solo affittarli.

La Cina prese parte alla International Skating Union (ISU) solo nel 1956 e la Chinese Skating Association (CSA)8 inviò i propri pattinatori ai campionati mondiali di pattinaggio artistico solamente alcuni decenni più tardi. Infatti, solo a iniziare dal 1994 la squadra di pattinaggio artistico cinese è apparsa sulla scena internazionale ottenendo la prima vittoria da parte di pattinatori cinesi alle Olimpiadi invernali svoltisi a Lillehammer, in Norvegia, con la medaglia di bronzo conquistata da Chen Lu, riconfermata anche alle Olimpiadi di Nagano, Giappone, del 1998. Chen Lu, medaglia d’oro ai campionati mondiali di Birmingham del 1995, è stata soprannominata dal pubblico e dai media ‘la farfalla sul ghiaccio’ perché ha interpretato in diverse esibizioni la tragedia d’amore di Lang Shanbo e Zhu Yintai9. A iniziare dal 2002 è la volta della coppia Shen Xue e Zhao Hongbo a conquistare la vetta delle classifiche internazionali, tre volte campioni del mondo, e a vincere la medaglia d’oro nel 2010 ai Giochi olimpici svoltisi a Vancouver.

Ai Giochi olimpici invernali, svoltisi a Pyeongchang in Corea del Sud nel febbraio 2018, la coppia Sui Wenjing e Han Cong ha ottenuto la medaglia d’argento10.

La Cina ha ospitato i XXIV Giochi olimpici invernali che si sono svolti a Pechino dal 4 al 20 febbraio 2022: la selezione della città organizzatrice dei Giochi è avvenuta nel luglio del 2015 a Kuala Lumpur durante l’annuale assemblea del Comitato olimpico internazionale. E proprio per organizzare al meglio l’evento, la CSA ha deciso di non ospitare nessuna delle cinque competizioni già previste nel periodo 2018-2019.

È stato edificato l’Ice Ribbon (Bīngsīdài 冰丝带), collocato a nord del Parco Olimpico costruito per le Olimpiadi del 2008: il ‘Nastro di ghiaccio’, ovvero lo stadio nazionale di pattinaggio di velocità è stata l’unica nuova sede per le gare delle Olimpiadi invernali di Pechino. Per le altre discipline è stato utilizzato il villaggio olimpico costruito per i Giochi estivi del 2008 e parte degli stadi: il Cubo (dove si erano tenute le gare per gli sport acquatici) è stato rivoluzionato e adattato per ospitare le specialità su ghiaccio (short-track, pattinaggio artistico, curling, hockey).

Altri impianti per le gare di sci sono stati potenziati a Zhangjiakou, a nord-ovest della provincia dello Hebei, e a Yanqing, che distano 200 km dal centro cittadino: per ovviare al problema, è stata costruita una linea ferroviaria ad alta velocità per collegare il villaggio olimpico ai siti interessati dalle gare.

Nel pattinaggio artistico a coppie, Sui Wenjing e Han Chong hanno ottenuto la medaglia d’oro, dopo il successo della medaglia d’argento conseguito a Pyeongchang in Corea del Sud nel febbraio 2018.


Note

1. Guo Lei 郭磊, Bingjian (shiguang li de bing shang yundong) 冰鉴时光里的冰上运动), sottotitolo in inglese Once on Ice, Beijing chuban jituan gongsi, Beijing, 2018, p.111. ↩︎

2. P. Corradini, Cina. Popoli e società in cinque millenni di storia, Giunti, Roma, 2005, p. 304. ↩︎

3. “The Qianlong Emperor and Wu Tongxuan: Chinese Skating’s Royal Connection”, in ¶ http://skateguard1.blogspot.com/2014/09/the-qianlong-emperor-and-wu-tongxuan.html ↩︎

4. Guo Lei 郭磊, op. cit., pp. 120-123. ↩︎

5. Per approfondimenti cfr. P. Corradini, op. cit., pp. 359-362. ↩︎

6. Guo Lei 郭磊, op. cit., pp. 126-127. ↩︎

7. Guo Lei 郭磊, Op. cit., pp. 155-161. ↩︎

8. La Chinese Skating Association (Zhongguo huabing xuehui 中国滑冰协会) e la Chinese Figure Skating Association (Zhongguo huayang huabing xiehui 中国花样滑冰协会) sono state entrambe istituite nel 1956 e hanno sede entrambe a Pechino in Zhongguancun South Street. I loro siti web sono rispettivamente: http://skating.sport.org.cn e http://www.cfsa.com.cn ↩︎

9. Per la storia di questo racconto , uno dei più noti racconti popolari, paragonato alla storia di Romeo e Giulietta, cfr. http://www.associna.com/modules.php?name=News&file=article&sid=574 ↩︎

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