Yukio Mishima: “Abito da sera”

Edizione a cura di Virginia Sica -
È stato umiliante sentire che le mie capacità esistevano solo in un mondo in abito da sera, pieno di falsità.

A lungo irreperibile nell’edizione Mondadori, torna "Abito da sera" di Mishima Yukio per La Feltrinelli. Non si tratta, però, di una riedizione con nuova veste grafica. La curatrice, Virginia Sica, ha voluto infatti perfezionare la traduzione e ripresentare al pubblico questo romanzo – che si inquadra nelle opere di ‘intrattenimento’ dell’autore – con una nuova prefazione.

Negli anni Sessanta del secolo scorso la buona società giapponese vive tra circoli elitari e serate di gala in cui è d’obbligo l’abito da sera all’occidentale e il non plus ultra dello chic sta nell’infarcire le conversazioni di termini stranieri. Proprio in un esclusivo club ippico viene organizzato il primo incontro fra i rampolli di due famiglie agiate, Toshio e Ayako. Pur molto diversi, i due giovani sono spinti alle nozze dal sentimento, e ancor più dalle trame della dispotica madre di lui. Affinché la loro unione sopravviva, dovranno fare i conti con la società a cui appartengono e con l’ingerenza sempre più pressante della donna, decisa a manipolare e a dirigere la loro vita in quel mondo svuotato di qualsiasi autenticità. Pubblicato a puntate su una rivista femminile tra il 1966 e il 1967, Abito da sera è una commedia di sorridente irriverenza, considerata atipica per la produzione di Mishima, almeno rispetto all’immagine tragica e austera che di lui si è imposta agli occhi dei lettori occidentali. Questa satira dell’alta società giapponese, desiderosa solo di apparire, restituisce invece al pubblico italiano la poliedricità di uno scrittore versatile che, anche attraverso la letteratura d’intrattenimento, ritrae magistralmente vizi e debolezze dell’uomo.


I protagonisti di Abito da sera sono due rampolli dell’alta società giapponese degli anni ’60, la cui relazione è incoraggiata dalle rispettive famiglie. Pur molto diversi, Ayako e Toshio nutrono sentimenti sinceri ma le aspettative, le ingerenze e le manipolazioni dell’aristocratica donna Takigawa, futura suocera della giovane Ayako, causano alla coppia inquietudine e malintesi. Perché l’unione sopravviva, Ayako e Toshio dovranno costruire una profonda complicità e resistere insieme alla società cui per nascita appartengono, priva di autenticità, fatta di circoli elitari, serate di gala in abito da sera e conversazioni superficiali costellate di parole straniere alla moda.

MISHIMA YUKIO (Tokyo, 1925-1970)

Pseudonimo di Kimitake Hiraoka, è considerato uno dei massimi scrittori giapponesi del ventesimo secolo. Autore di opere teatrali e sceneggiatore cinematografico, fu anche regista e attore. Convinto sostenitore e difensore della cultura tradizionale giapponese, fondò Tatenokai, un gruppo paramilitare che egli stesso amò definire militia. Il 25 novembre 1970 tentò di persuadere le Forze di autodifesa giapponesi a unirsi a lui in un’insurrezione contro il decadimento dei valori militari e civili del Giappone. Fallito il tentativo, si tolse la vita attraverso il seppuku, una forma di suicidio rituale. Le sue opere sono in corso di pubblicazione per Feltrinelli.

Virginia Sica è professore di lingua e letteratura giapponese presso l’Università degli Studi di Milano. Nel corso della sua carriera ha destinato particolare attenzione alla materia artistica di Mishima Yukio, riconsiderata anche alla luce della produzione giovanile, di quella “minore” e delle sperimentazioni teatrali. Oltre a vari saggi sull’autore, nel 2019 ha pubblicato l’edizione critica Medioevo & Il palazzo del bramito dei cervi. Mishima, la Storia e vicende segrete (Atmosphere libri) con le traduzioni inedite del racconto Medioevo [Chūsei, 1946] e dell’opera teatrale Il palazzo del bramito dei cervi [Rokumeikan, 1956].

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